15 set 2017

Tangenti e protesi, le intercettazioni: "Pazienti come cavie" - Cronaca - ilgiorno.it

Tangenti e protesi, le intercettazioni: "Pazienti come cavie" - Cronaca - ilgiorno.it: " "Devi dirgli a questi qua della Ceraver che devono cambiare lo strumentario... fa c... addirittura quando metti la protesi... lo scudo del femore... non hai neanche i fori... va bene tutto, va bene essere bravi, va bene avere l’occhio però fa c... eh". Questo ammetteva, in un colloquio intercettato dai finanzieri, il chirurgo Marco Valadè al collega Fabio Bestetti.

I due ortopedici sapevano che le protesi acquistate dalla società italiana appartenente a una multinazionale francese non erano all’altezza, ma le usavano lo stesso. E cercavano di perfezionare la tecnica proprio durante gli interventi chirurgici usando come «cavie» i pazienti. "Ho preso un soggetto... detto tra noi, tra me e te... che poteva farmi anche da cavia... nel senso uno che non ha esigenze particolari... gli metteremo anche l’altro ginocchio... comunque è andato via benissimo", dice Valadè a Marco Camnasio della Ceraver. E con spregiudicatezza, utilizzando protesi Ceraver anche su pazienti che avevano già protesi di una concorrente: "Calcola che le due mono hanno dentro già tutte e due una Z. però una mi posso permettere di mettere la tua perchè è una signora anziana... vado tranquillo... è una bella magrettina quindi non possiamo toppare".

Addirittura Valadè usa una di queste protesi anche per sua zia: "Però non si possono fare ste figure... eh... la totale... mia zia oltretutto... te l’ho detto anche, vieni te - dice a Camnasio - speriamo che non si spacchi perchè... guarda... ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega... sembra sia andata bene... speriamo bene!". A loro interessava solo ottenere, in cambio, il "disturbo", come chiamavano il prezzo della corruzione. Riferendosi a Denis Panico, agente di zona per Ceraver, che in brianzolo ribattezzano "sboron", Valadè e Bestetti dicono che "quando c’è da ungere, sa ungere... il disturbo". Altrimenti chiamata anche "la michetta".

Nel giugno 2014 Valadè dice a Camnasio: "Io punto di mettertene come minimo come minimo almeno sei/otto al mese, capito? Vabbè non sarebbe male, almeno per iniziare". Quando iniziano i problemi (Bestetti riferisce a Camnasio che un collega "mi ha detto ti romperò i c... per non fartela mettere più una roba del genere perchè non ti faccio più proteggere dal Policlinico" e che "è venuto fuori un pieno"), i due chirurghi si chiedono "ma perchè tu non le vuoi più montare? "Ma invece ne approfittano per chiedere un aumento dei loro vantaggi patrimoniali ("più è brutta la situazione, più è alto il disturbo").

Anche se sapevano benissimo di rischiare grosso. "Camnasio, per me lo arrestano",  dice scherzando Bestetti. E Valadè risponde: «Eh, se arrestano lui, noi andiamo nei c...". Comunque si fanno pagare cene al ristorante esclusivo Unico di Milano e al Cent Pertigh di Carate Brianza. Vanno in Costa Azzurra con le mogli tre giorni in un "albergo, praticamente si chiama sulle rocce rosse... c’è piscina interna che poi esce sull’esterno... la terrazza dove si fanno le cene romantiche". Valadè si fà pagare l’aereo per la sua "amica" argentina, che propone a Denis Panico per l’assunzione mandandogli il curriculum.

Camnasio e Panico fanno invece più fatica a "tirare dentro" ai loro "affari" Claudio Manzini, responsabile del reparto di ortopedia e traumatologia degli Istituti Clinici Zucchi. Nei mesi tra marzo e giugno 2015 Camnasio convince Manzini ad usare protesi Ceraver. Prima parla con un suo collaboratore, che gli rammenta che il professore impianta protesi di un’altra marca. "Domani la cena la paga Ceraver e se vuole l’ambulatorio lavora con Ceraver, se no non ce l’ha l’ambulatorio". Poi personalmente con il chirurgo. "Ecco però dottor Manzini, io ho bisogno che lei parta adesso... le chiedo di partire adesso con le Ceraver... posso venire settimana prossima a parlarle di questo?" ricevendo come risposta un "Si, va bene".

Manzini mette anche a disposizione alcuni suoi collaboratori per reclutare i pazienti da operare negli ambulatori: "Poi ci dovremmo fare un... qualche cosettina qua in zona..." e quando Camnasio gli offre "la zona di Como" perchè lì è "messo bene" e "non la vuole nessuno", Manzini risponde: "eh... possiamo fare... qualcuno dei miei...". Il professore non si tira indietro neanche per prescrivere ai suoi pazienti gli integratori che fanno parte dello stesso sistema, ma nel pre o post intervento. E per i pagamenti dei proventi della presunta corruzione manda Camnasio addirittura a casa sua: "Marco, io non ci sono a casa a quest’ora... passa a casa che ci sarà mia moglie sicuramente... dai tutto a mia moglie". O addirittura alla clinica Zucchi dove i due si incontrano davanti alla sala operatoria per la consegna di "un paio di documenti"."


'via Blog this'

Nessun commento: